Negli ultimi anni gli impianti solari hanno consolidato una doppia via di sviluppo: i sistemi a terra, spesso molto grandi e modulari, e quelli sui tetti industriali, realizzati su superfici già disponibili. Entrambi i modelli stanno evolvendo dal 2023 al 2025 grazie a politiche europee mirate, all’esigenza di sicurezza energetica e all’attenzione per l’ambiente, in linea con l’Agenda 2030 e gli obiettivi europei sulle energie rinnovabili.

Impianti solari a terra

Questi impianti offrono capacità di scalabilità e costi relativamente contenuti per kWh, soprattutto quando si parla di grandi volumi e di terreni agricoli o industriali riutilizzabili. Possono essere a inseguimento (tracking) o a inclinazione fissa, con distanze adeguate per facilitare la manutenzione e il deflusso dell’acqua. Un tema chiave è la zavorra: per evitare fondazioni tradizionali, molti sistemi a terra impiegano pesi concreti o zavorre in acciaio per resistere al vento, ridurre i tempi di installazione e mantenere l’aftercare senza perforare il terreno. Le zavorre, opportunamente dimensionate, devono gestire sollecitazioni da vento (uplift) e, in zone sismiche, adesione alle normative locali. Vantaggi: rapida installazione, riutilizzabilità delle strutture, minore impatto su fondazioni sottostanti rispetto alle fondazioni a palo. Limitazioni: consumo di suolo, possibile compromissione di terreni agricoli o paesaggistici, necessità di sistemi di drenaggio e manutenzione periodica per evitare cedimenti o spostamenti.

Impianti sui tetti industriali

I tetti industriali offrono una risposta immediata all’esigenza di produzione di energia senza occupare nuove unità di terreno. I sistemi fotovoltaici su copertura possono essere installati sia con fissaggi penetranti sia con soluzioni non penetranti (zavorre o ancoraggi di superficie) per proteggere membrane e strutture. Pro: utilizzo di superfici esistenti, riduzione dei costi logistici di ingombro, vicinanza al punto di domanda energetica e riduzione delle perdite di trasmissione. Contro: vincoli di carico al tetto (peso, dinamica, condizioni della copertura), necessità di verifica strutturale, gestione termica e potenziali interventi di manutenzione sumembrane. Le zavorre o i sistemi di fissaggio non penetranti richiedono una progettazione accurata per assicurare resistenza al vento, durabilità nel tempo e conformità alle norme di sicurezza.

Sviluppo 2023–2025 In questa finestra temporale, l’espansione è stata trainata dalle politiche europee lungo la linea REPowerEU e dal Green Deal, che incentivano la decarbonizzazione del settore energetico, la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e il miglioramento della sicurezza dell’approvvigionamento. Si assiste a una maggiore semplificazione delle autorizzazioni, incrementi degli investimenti nelle reti di trasmissione e una spinta verso l’economia circolare nei moduli e nei componenti. Per i tetti industriali, l’interesse cresce soprattutto in contesti di riqualificazione energetica degli edifici, attratti da incentivi e da contratti di energia rinnovabile (PPA). I sistemi a terra, invece, vedono una ripresa in aree rurali o ex-industriali dismesse, spesso con l’ausilio di zavorre per accelerare l’installazione e ridurre l’impatto sul suolo.

Agenda 2030 e obiettivi europei L’energia solare è strettamente collegata agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG), in particolare SDG 7 (energia accessibile e pulita) e SDG 13 (clima). A livello europeo, l’obiettivo è aumentare la quota di energia rinnovabile nel mix energetico, con target di potenza installata e share di rinnovabili nel consumo finale di energia entro il 2030, accompagnati da misure per facilitare l’installazione, modernizzare le reti e stimolare la domanda (PPA, incentivi, supporto alle filiere). L’attenzione è centrata su una maggiore autosufficienza energetica, decarbonizzazione dell’industria e creazione di posti di lavoro qualificati.

In sintesi, tra 2023 e 2025 gli impianti a terra e sui tetti industriali continueranno a crescere, sostenuti da normative favorevoli, innovazioni nelle soluzioni di ancoraggio (inclusa la zavorra), e una spinta continua verso un mercato energetico europeo più verde, resiliente e orientato al lungo termine.